Avevo all'incirca 12 anni, andavo in seconda/terza media e purtroppo non potevo vedere tutte le partite di campionato, perchè ancora non esisteva Rojadirecta (grazie di esistere :* ) così per vedere i gol della serie A dovevo per forza seguire le trasmissioni della Gialappa's (bellissimi i Mai dire Gol con i loro servizi "Via col liscio"), il classicissimo "90° Minuto" su rai 2 alle 18 in punto ogni domenica, i vari prepartita con "Guida al Campionato" con ancora Alberto Brandi, con la gnoccona di Federica Fontana e il fantastico pendolino e le bombe di Maurizio Mosca (rip) per finire con le bestemmie di mia madre che voleva che spegnessi la tv alle 22.30 di domenica, ma non potevo perchè dovevo assolutamente vedere il posticipo su "Controcampo" condotto da Piccinini.
'ccezionale! Proprio lui!!
Ma non era abbastanza. Quell'anno mi avevano regalato la prima Xbox: tra i primi giochi che andai a prendere fu proprio Fifa 2003 ed è grazie a questo gioco che ho iniziato a conoscere tutti i vari campioni delle squadre straniere, anche perchè c'era una modalità dove facevi una stagione intera con le squadre più forti di tutta europa. Da qui inizia a conoscere i vari fenomeni del Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Bayer Leverkusen ecc..
Roberto Carlos, Giggs e Davis: Campioni così non esistono più.
Sì ma che c'entra tutto ciò con la tua partita che porti nel cuore? Adesso ci arriviamo.
I gironi della Champions League erano quattro, invece degli odierni otto e quindi si passava subito ai quarti di finale. All'epoca erano passati Ajax - Milan, Inter - Valencia, Real Madrid - Manchester United e Juventus - Barcellona.
Birindelli - Zalayeta e i baschi muti.
Passarono poi Milan - Inter e Juventus - Real Madrid.
Capite bene che su quattro squadre a contendersi il titolo europeo, erano in lizza ben TRE squadre italiane: questo perché all'epoca le nostre big in europa spaccavano i culi ed eravamo temutissimi. Anche solo per rendere l'idea, voglio proporre le formazioni del ritorno di Inter - Milan.
MILAN: Abbiati, Costacurta, Nesta, P. Maldini, Kaladze, Gattuso, Pirlo (89′ Brocchi), Seedorf, Rui Costa (64′ Ambrosini), Shevchenko, Inzaghi I (80′ Serginho) – All.: Ancelotti
INTER: Toldo, Cordoba, Materazzi, Cannavaro I, Zanetti J., Sergio Conceicao, Zanetti C., Di Biagio (46′ Dalmat), Emre, Recoba (46′ Martins), Crespo (71′ Kallon) – All.: Cuper
Derby di 180 minuti. Prima partita finita 0 - 0 in casa del Milan. Ai nostri cugini rossoneri andava benissimo anche solo un pareggio per passare e il prode Sheva non sbaglia mandando la sua squadra in vantaggio... Ma non avevano fatto i conti con il giovanissimo Oba Oba Martins che mette tutto in discussione all' 83'. 10 minuti che sono durati anni ma che poi alla fine il Milan la spuntò. Ora toccava a noi, recuperare il 2 -1 dell'andata contro "Los Galacticos" non era un'impresa facile. Ma dalla nostra parte avevano il fattore stadio, avevano la grinta e soprattutto il CUORE, quello che purtroppo non vedo più da molto tempo nel nostro campionato..
Formazioni:
In porta troviamo un giovane Iker Casillas, forse il miglior portiere spagnolo dell'epoca.
La difesa è murata da capitan Ferdando Hierro, Michel Salgado, Ivan Helguera e Roberto "tiro con un effetto che manco voi col Supertele" Carlos.
In centro campo troviamo: Flavio Conceicao (sostituito poi con Ronaldo il fenomeno), Cambiasso (sostituito poi con McManaman), Guti, Figo, Zidane (l'ex) e in attacco Raùl.
Una squadra coi controcoglioni in pratica.
ps: lo so che in foto appaiono pure Beckham e "The Wall" Samuel, ma non ho trovato altro.
In porta troviamo il nostro Gigi Buffon.
In difesa abbiamo: Lilian Thuram, Paolo "spaccotibie" Montero, Igor Tudor, Alessandro Birindelli (sostituito poi con "volo d'angelo" Pessotto) e Gianluca Zambrotta.
In centro campo abbiamo il trio Alessio Tacchinardi, Davids e Pavel "furia ceca" Nedved.
In attacco una coppia invidiata da tutti i club: il capitano Alessandro Del Piero e David "ma quale francese che sei un algerino quanto Zidane" Trezeguet (sostituito poi con Herman "non ho i capelli lunghi ancora meno male" Camoranesi).
Bisognava subito tirare fuori i coglioni per far capire chi comandava ed è esattamente quello che hanno fatto per il primo tempo. Bastava anche solo un 1 - 0 per noi per passare, ma sappiamo bene com'è il Real: non sono i primi scappati di casa o la squadra degli sfighiz dell'oratorio. No. Questi vengono denominati come los Galacticos e un motivo ci sarà, no? Ma non importa, abbiamo già ribaltato il risultato contro il Barcellona, possiamo farcela.
Bisognava subito tirare fuori i coglioni per far capire chi comandava ed è esattamente quello che hanno fatto per il primo tempo. Bastava anche solo un 1 - 0 per noi per passare, ma sappiamo bene com'è il Real: non sono i primi scappati di casa o la squadra degli sfighiz dell'oratorio. No. Questi vengono denominati come los Galacticos e un motivo ci sarà, no? Ma non importa, abbiamo già ribaltato il risultato contro il Barcellona, possiamo farcela.
Trezegol passa sulla destra a Nedved, crossa sul secondo palo verso Del Piero che fa da sponda di testa (e non si sa come fa essendo lui un nano da giardino) e conclude con la zampata vincente il degno sostituto di Inzaghi. Lui, Trezeguet, non è buonissimo con i piedi, ma è veloce e ha fame di gol: si trova sempre al posto giusto nel momento giusto. E questo gol ne è un esempio.
Mancano pochi minuti al termine del primo tempo, la Juventus sta dando lezioni di calcio ad un Real Madrid molto sotto tono. Palla spiovente che magistralmente recupera il nostro capitano nell'area avversaria, ma non è solo: davanti si ritrova Hierro e Salgado, due ottimi difensori.
Sudavo freddo, il cuore batteva a mille e gridavo una sola parola: TIRA! Lui no, finta sulla destra ma quei due non sono scemi e lo seguono. TIRAA! Un'altra finta? Alex, mi vuoi far morire. TIRAAA! Ennesima finta, ma lo so che stai cercando quello spiraglio, il buco per ficcarla dentro; oramai Hierro e Salgado sono ubriachi e dopo tutte queste finte Alex la insacca. Lo stadio esplode, io che mi inginocchio a terra esultando come lui e le lacrime iniziavano a scendere: mai una partita mi aveva emozionato cosi tanto, anche perché erano le uniche che potevo vedere per intero, dato che quelle di campionato venivano trasmesse via parabola.
Sudavo freddo, il cuore batteva a mille e gridavo una sola parola: TIRA! Lui no, finta sulla destra ma quei due non sono scemi e lo seguono. TIRAA! Un'altra finta? Alex, mi vuoi far morire. TIRAAA! Ennesima finta, ma lo so che stai cercando quello spiraglio, il buco per ficcarla dentro; oramai Hierro e Salgado sono ubriachi e dopo tutte queste finte Alex la insacca. Lo stadio esplode, io che mi inginocchio a terra esultando come lui e le lacrime iniziavano a scendere: mai una partita mi aveva emozionato cosi tanto, anche perché erano le uniche che potevo vedere per intero, dato che quelle di campionato venivano trasmesse via parabola.
Poi arrivò il primo passo falso. Il sogno si stava tramutando in un incubo: anche se eravamo avanti di 2 gol, concedere un rigore al Real significava iniziare a mettere la corda intorno al collo. Ma da uno che spacca tibie per hobby, cosa puoi aspettarti? Montero atterra in area Ronaldo e a battere il rigore si presta niente meno che Figo, uno che già dal cognome così dev'essere fortissimo. Ma ou! Noi abbiamo Gigi in porta, nel periodo più in forma della stagione, ma vedi che forse...
I due si studiano, si scambiano sguardi, la responsabilità e la pressione grava su entrambi: se Figo segna, hanno una trentina di minuti per farne un altro; se Figo sbaglia o Gigi la para, il morale dei madridisti calerà a picco.
L'arbitro fischia, Figo si vede insicuro e batte malissimo. Il metodo migliore per battere un rigore, secondo me è quello di calciare la palla a pochi centimetri da uno dei due pali, perché questa è la zona in cui un portiere, per quanta reattività possa avere, non arriverà quasi mai. Purtroppo Figo tira troppo centrale e debole e Buffon riesce a respingere senza troppa difficoltà. Lilian Thuram si avventa e la spazza via, i tifosi stanno trombando sugli spalti e ci sentiamo sempre più forti.
E poi..
E poi ricordo bene quell'azione: Zambrotta vede Pavel correre e lui gliela scodella per bene al limite dell'area in mezzo a Hierro e Salgado. Ogni passo di quella corsa della furia ceca l'ho visto in slow motion, vedevo quasi il fuoco che stava per uscire dal suo destro. Cercava la coordinazione, testa bassa e parte il suo calcione quasi sforbicciando. Penso che questo suo gol gli sia valso il pallone d'oro di quell'anno. Io al posto suo, avrei cacciato il pisello di fuori e avrei iniziato a fare l'elicottero sotto la curva. Li avevamo inculati per bene, 3 a 0 in casa nostra era la partita perfetta.
O quasi..
Già, perché poi per un fallo ingenuo, il nostro beniamino prende un cartellino giallo e salta la finale a Manchester contro il Milan. Sapeva benissimo di essere a rischio espulsione e quando se ne rese conto, pianse in ginocchio insieme a me. No, un giocatore non cambia la squadra, ma la sua assenza durante quella finale si fece molto sentire e forse, chissà, avremmo potuta vincerla, anche perché tutti sanno com'è andata a finire.
Questo post vuole essere si un piccolo ricordo di infanzia, ma anche una critica a questo sport: mi piaceva un casino vedere le partite di calcio perché offrivano un ottimo spettacolo di intrattenimento, al di là dei risultati favorevoli o contrari, i vari rigori rubati o regalati, o i presunti gol fantasma e i fuori gioco inesistenti.. Ma di base, avevamo delle ottime squadre tutte molto competitive: un Juventus - Inter, un Roma - Lazio o un Juventus - Milan erano tutte ottime partite, questo perché avevi dei campioni che sfidavano altri campioni; il nostro campionato è sempre stato quello più equilibrato e non potevi permetterti di pareggiare perché subito scendevi di una o due posizioni in classifica. Che cazzo è successo mo? Perché siamo diventati una barzelletta? Che fine ha fatto quel Milan che ha vinto 7 Champions League? Dov'è quell'Inter del triplete? Dov'è finita tutta quella passione e la voglia di vincere? Ridatemi il mio vecchio campionato, perché io sono stufo di vincere a mani basse.
Rata el Gobbo
Rata el Gobbo